Simbolo di Venezia, il Carnevale è l’evento più grandioso e pieno di fascino che riesce ad ammaliare e ad attirare ogni anno milioni di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
Una festività le cui tracce risalgono al 1094 e testimoniate da un documento in cui si fa riferimento ad un periodo di festeggiamenti prima della Quaresima.
La festività, però, ha radici ancora più antiche che affondano nei tradizionali riti di passaggio dall’inverno freddo, sterile, alla primavera calda e feconda; riti che caratterizzavano e scandivano la vita contadina.
Guardando ancora oltre, più in dietro nel tempo, si vede come questi culti, tipici di ogni società, ci fanno ricordare ad esempio i culti dionisiaci durante i quali, una volta l’anno, era permesso di perdere ogni tipo di freno.
Una concessione, come quella della classe dirigente veneziana accordata alla povera gente la quale una volta l’anno, aveva la possibilità di mettersi nei “panni di” ricchi e potenti indossando una maschera. L’illusione di un giorno serviva a cancellare per un pò il malcontento di una vita e in questo modo la classe dirigente gestiva le tensioni sociali.
La popolazione poteva accantonare la tristezza e il malcontento per poter finalmente dedicare tempo al divertimento. C’erano acrobati, saltimbanchi e le persone accorrevano da tutte le parte per assistere agli spettacoli messi in scena sui palchi allestiti nei principali campi della città. I venditori ambulanti vendevano prodotti che sottolineavano la loro provenienza da paesi lontani ed orientali fino alle più tipiche fritòle (frittelle), castagne e dolci.
Alcuni Carnevali sono rimasti indelebili perchè festeggiati in corrispondenza di alcuni importanti eventi storici: quello del 1571, in corrispondenza della battaglia di Lepanto, fu festeggiato con carri allegorici in cui troneggiava la Fede cristiana; quello del 1664, in occasione delle nozze nella famiglia Cornaro, si organizzò una bellissima sfilata che fece due tappe nei monasteri di San Lorenzo e di San Zaccaria e alla quale parteciparono molti patrizi; quello del 1679, durante il quale il Duca di Mantova sfilò con a seguito degli indiani, dei turchi e dei neri che si sfidarono e combatterono contro dei mostri dopodichè incominciarono a danzare; in ultimo il carnevale del 1706 durante il quale i giovani patrizi si travestirono da persiani e si esibirono nelle principali corti, fu da questo momento che il carnevale di Venezia iniziò a crescere di fama.
Durante il Settecento, durante questo periodo, sembrava quasi che tutti i desideri potessero realizzarsi: era una vera e propria fuga da una routine schiacciante che elargiva, una volta l’anno, momenti di felicità e spensieratezza.
Tradizionalmente il Carnevale durava per un periodo molto lungo: iniziava la prima domenica di ottobre, si accentuava il giorno dopo l’Epifania e raggiungeva il massimo della sua espressione nei giorni prima della Quaresima. Attualmente, invece, il Carnevale dura una decina di giorni che corrispondono al periodo pre-pasquale anche se a Venezia il carnevale è una macchina in movimento durante tutto l’anno.
Questa festività conobbe una fase di arresto a seguito della caduta della Repubblica di Venezia, durante l’occupazione austriaca e francese: la tradizione, però, rimase viva nelle isole di Burano e Murano.
Verso la fine degli anni ’70 del XX secolo i cittadini ed alcuni associazioni civiche si impegnarono per rilanciare il Carnevale che venne inaugurato nel 1979. Fu così che il Comune di Venezia, il Teatro La Fenice e l’Azienda provinciale di soggiorno e la Biennale stilarono un programma della durata di undici giorni, prevedendo punti ristoro, come le mense, e alloggi.
Nei nostri giorni il Carnevale è una grande kermesse per la quale sono coinvolti sponsor, fondazioni culturali, reti televisivi e che attira numerosissimi appassionati. In questa affascinante città lagunare, tra le calli, i campi, sono messi in scena spettacoli, rappresentazioni teatrali e ogni momento è dedicato al gioco e allo scherzo.
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Edited by celeste.10 - 23/10/2018, 10:23
