I Ponti

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/1/2011, 18:38
Avatar

Celeste

Group:
Administrator
Posts:
3,463

Status:


IL PONTE DI RIALTO



Il ponte di Rialto è uno dei quattro ponti, oltre al Ponte dell'Accademia, al Ponte degli Scalzi e al Ponte della Costituzione, che attraversano il Canal Grande, nella città di Venezia. Dei quattro, il ponte di Rialto è il più antico e sicuramente il più famoso.


il ponte verso il 1500 da un dipinto del Carpaccio

Il primo passaggio sul Canal Grande fu un ponte di barche costruito nel 1181 da Nicolò Barattieri, che eresse, tra le sue opere, anche le due colonne in Piazza San Marco. Fu chiamato Ponte della Moneta, presumibilmente per via della Zecca che sorgeva vicino all'ingresso orientale.
La crescente importanza del mercato di Rialto sulla sponda orientale del canale fece aumentare il traffico sul ponte galleggiante. Attorno al 1250 fu sostituito da un ponte di legno strutturale. La struttura era costituita da due rampe inclinate che si congiungevano presso una sezione centrale mobile, che poteva essere sollevata per consentire il passaggio delle navi più alte. Data la stretta associazione con il mercato, il ponte cambiò nome e diventò Ponte di Rialto. Nella prima metà del XV secolo lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi. I proventi derivanti dagli affitti, riscossi dalla tesoreria di stato, contribuivano alla manutenzione del ponte.
Nel 1310 il ponte fu danneggiato nel corso della ritirata dei rivoltosi guidati da Bajamonte Tiepolo. Nel 1444 invece crollò sotto il peso della grande folla radunata per assistere al passaggio del corteo della sposa del marchese di Ferrara. Un altro crollo avvenne nel 1524.

progetto del Palladio

Nel 1503 venne proposta per la prima volta la costruzione di un ponte in pietra. Nei decenni successivi vennero valutati diversi progetti. Nel 1551 le autorità veneziane indissero un bando per il rifacimento del Ponte di Rialto. Architetti famosi come Jacopo Sansovino, Andrea Palladio e il Vignola, presentarono progetti di approccio classico, con diverse arcate, che non furono giudicati adatti alla situazione.



L'attuale ponte in pietra ad arcata unica, realizzato da Antonio da Ponte in collaborazione col nipote Antonio Contin, fu completato nel 1591 durante il dogado di Pasquale Cicogna. Per quanto riguarda la progettazione, il da Ponte probabilmente ne fu il coordinatore, ma nella stessa sono accreditati anche Alvise Baldù e Vincenzo Scamozzi. La struttura è molto simile a quella del precedente ponte in legno, segno della corretta concezione originale. Due rampe inclinate, con negozi su entrambi i lati, portano ad una sezione centrale. Tutto il ponte è coperto da un porticato. Il progetto fu da alcuni considerato fin troppo audace dal punto di vista ingegneristico, al punto che secondo l'architetto Vincenzo Scamozzi il ponte sarebbe crollato.
Il ponte invece resiste tuttora, ed è diventato uno dei simboli architettonici di Venezia.



Ponte dell'Accademia



Nei diciotto anni dell'ultima dominazione austriaca (1848-1866) fu compiuta la più importante innovazione urbanistica di Venezia. Il Ponte di Rialto era stato per trecento anni l'unico punto di attraversamento pedonale sul Canal Grande: proprio in quegli anni si sentì l'esigenza di due ulteriori attraversamenti, uno in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria, l'altro verso sud, all'estremità opposta del canale.
Nel 1838 l'architetto Giuseppe Salvadori avanzò varie proposte, una delle quali prevedeva un tunnel sotto il canale, al fine di non creare problemi al passaggio delle imbarcazioni alberate. Dopo un'interruzione dovuta ai moti insurrezionali del 1848 contro il governo austriaco, nel 1852 l'ingegnere austriaco Alfred Neville, che aveva già diretto la costruzione di 37 ponti sospesi in ferro in Europa, propose un ponte di una sola travata orizzontale di 50 m di luce.



Questo ponte, chiamato Ponte della Carità, venne subito realizzato e aperto al pubblico, a pedaggio, il 20 novembre 1854. Il nome derivava dal vicino complesso della Carità che comprende Convento, Chiesa di Santa Maria della Carità e Scuola Grande della Carità. Questi edifici, sconsacrati e in disuso, sono diventati poi sede dell’Accademia di belle arti di Venezia e attualmente ospitano le Gallerie dell'Accademia.
Lo stesso Neville realizzò un'analoga struttura davanti alla stazione ferroviaria. Queste strutture non furono ben accette dai veneziani, perché lo stile marcatamente "industriale" strideva nel contesto dell'architettura cittadina; la loro altezza di soli 4 metri creava inoltre difficoltà al passaggio delle imbarcazioni. In ogni caso, il traffico pedonale si inserì stabilmente sul loro solco.
Il ponte iniziò dopo alcuni anni a presentare problemi statici, per la debolezza di alcuni punti della struttura, e nel periodo fascista presentava ormai preoccupanti segni di deperimento e corrosione. Nell'attesa della costruzione di un nuovo ponte in pietra, per il quale era stato indetto un concorso, vinto dal progetto degli architetti Torres e Briazza, venne costruito in soli 37 giorni un ponte provvisorio in legno progettato da Eugenio Miozzi (1889-1979), che venne inaugurato il 15 gennaio 1933 e che, vista la sua solidità, non è stato più sostituito.
Il legno del ponte ha avuto bisogno tuttavia di una manutenzione continua e costosa, e nel 1986 è stata necessaria la totale sostituzione degli elementi in legno, con l'inserimento di archi metallici in grado di reggere meglio la struttura.


Ponte degli scalzi



Il Ponte degli Scalzi a Venezia è, assieme al Ponte di Rialto, al Ponte dell'Accademia e al Ponte della Costituzione, uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande.
È detto anche ponte della stazione o della ferrovia a causa della vicinanza della stazione ferroviaria di Santa Lucia.
Un primo ponte fu realizzato nel 1858 dall'architetto austriaco Alfred Neville sotto la dominazione asburgica, per migliorare l'accesso alla stazione ferroviaria recentemente costruita. Si trattava di un ponte in ghisa a struttura rettilinea, molto simile a quello eretto pochi anni prima dallo stesso Neville all'Accademia.



L'altezza limitata (4 metri) impediva il passaggio di imbarcazioni alberate e lo stile dichiaratamente "industriale" mal si conciliava esteticamente con le strutture circostanti. La ghisa inoltre cominciò dopo pochi anni a dare segni di cedimento strutturale in alcuni punti, per cui il Comune di Venezia fu costretto nei primi anni trenta a prendere una rapida decisione riguardo alla sua sostituzione.
Il ponte in metallo venne pertanto sostituito da un nuovo ponte a singola arcata interamente in pietra d'Istria, su progetto dell'ingegnere Eugenio Miozzi (1889-1979). I lavori di costruzione iniziarono il 4 maggio 1932 e il ponte fu inaugurato appena due anni dopo, il 28 ottobre 1934


Ponte della Costituzione
Il primo ponte a Venezia dopo decenni



Progettato dall'architetto e ingegnere Santiago Calatrava (Valencia, 28 luglio 1951), il ponte occupa l'area a monte del famoso Ponte di Rialto, il primo ponte che unì il Canal Grande alla fine del XVI secolo, e del ponte degli Scalzi e dell'Accademia che risalgono ai primi anni '30.
Il ponte di Calatrava, commissionato dal Comune di Venezia a seguito di un bando di concorso nel novembre 1999, si trova in un punto strategico e collega la stazione ferroviaria (Stazione Santa Lucia) sul lato nord del Canal Grande con Piazzale Roma a sud. Il ponte è importante sia dal punto di vista funzionale che simbolico, perchè permette ai viaggiatori un collegamento diretto con la città offrendo loro il benvenuto con una visione panoramica del Canal Grande.



«I ponti di Venezia fanno molto di più che unire le parti della città», ha affermato Santiago Calatrava, «hanno la funzione di pietre miliari, punti d'incontro, punti di definizione in una struttura urbana che è unica. Questo è il compito che ho cercato di soddisfare sapendo che il Quarto Ponte sul Canal Grande deve essere un elemento razionale, bello e vitale per Venezia. Sono felice che ora la gente possa utilizzarlo come l'ho immaginato per tanto tempo».
Si è posta una particolare attenzione sull'integrazione del ponte con le banchine sulle due rive. I gradini e le rampe sono state disegnate per dare maggior vitalità ad entrambi i lati del canale mentre le spalle a forma di mezzaluna permettono ai pedoni di avere accesso alle banchine. Le aree ai due estremi costituiscono un prolungamento del ponte creando nuovi spazi celebrativi per Venezia. Sul lato a sud il progetto prevede anche un nuovo passaggio tra Piazzale Roma e le banchine di ormeggio dell'azienda ACTV di trasporto marittimo.
Il ponte è lungo 94 metri (partendo dagli scalini), con un'ampiezza centrale di 81 metri. La larghezza varia da 5.58 metri su entrambi i lati fino a 9.38 metri nella parte centrale del ponte. Il ponte si eleva da una altezza di 3.20 metri sulle sponde fino a 9.28 metri nella parte centrale. Gli elementi strutturali, interamente in acciaio, sono costituiti da un arco centrale di ampio raggio (180 m), due archi laterali e due archi inferiori. Gli archi sono connessi da travi costituite da tubi in acciaio e lamiere, che formano delle sezioni a cassone poste in modo radiale rispetto al raggio principale.
I gradini e l'impalcato del ponte sono costituiti da sezioni alternate di vetro infrangibile e pietra d'Istria, rifacendosi al disegno della pavimentazione esistente in vari ponti di Venezia. (Le spalle, in cemento armato, sono rivestite della stessa pietra). Il parapetto è interamente in vetro con un corrimano in bronzo smaltato, compresa la parte superiore. Di notte, le lampadine fluorescenti del corrimano illuminano la via, aumentando l'effetto teatrale grazie all'illuminazione proveniente dalla parte inferiore dell'impalcato trasparente. Le luci sulla parte inferiore delle pareti illuminano il suolo ai due lati del ponte.



IL PONTE DEI SOSPIRI

Il Ponte dei Sospiri è costruito in pietra d'Istria, in stile barocco, e fu realizzato agli inizi del XVII secolo su progetto dell'architetto Antonio Contin figlio di Bernardino Contin per ordine del doge Marino Grimani, il cui stemma vi è scolpito.



Questo caratteristico ponte di Venezia, situato a poca distanza da Piazza San Marco, scavalca il Rio di Palazzo collegando con un doppio passaggio il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, il primo edificio al mondo costruito per essere appositamente una prigione.
Serviva da passaggio per i reclusi dalle suddette Prigioni agli uffici degli Inquisitori di Stato per essere giudicati.



Conosciuto in tutto il mondo, è fotografato dai turisti provenienti da ogni dove, dai soli due posti dai quali è osservabile, (oltre che dalle gondole) cioè dal Ponte della Canonica e dal Ponte della Paglia.
Gli è stato attribuito questo nome perché la leggenda vuole che, ai tempi della Serenissima, i prigionieri, attraversandolo, sospirassero davanti alla prospettiva di vedere per l'ultima volta il mondo esterno. La leggenda però è totalmente priva di fondamento, anche perché dall'interno del ponte la visuale verso l'esterno è pressoché nulla.
Il termine sospiri sta ad indicare solamente l'ultimo respiro che i condannati emettevano nel mondo libero perché una volta condannati nella Repubblica dei Dogi non si poteva tornare indietro.


Il Ponte delle Guglie



Il Ponte delle Guglie è un ponte di Venezia, situato nel sestiere di Cannaregio.
È l'unico ponte veneziano adornato da pinnacoli, posti alla base dei corrimani: le guglie da cui prende il nome.
Il Ponte di Cannaregio fu costruito per la prima volta in legno nel 1285. Fu sostituito dall'attuale ponte in pietra nel 1580, come testimoniano le iscrizioni poste sul ponte stesso. Restaurato nel 1641 e nel 1677, fu ricostruito nel 1823 con l'aggiunta delle guglie, per cui prese l'attuale nome. Nel 1987, con un ulteriore restauro venne aggiunto un percorso per disabili dotato di corrimano in metallo e i gradini, che prima erano in asfalto, ora sono in pietra.
Per chi proviene a piedi da Piazzale Roma o dalla Stazione Ferroviaria di Santa Lucia (Lista di Spagna e Campo San Geremia), il ponte delle Guglie immette nella zona del Ghetto di Venezia e alla Strada Nova che scende verso piazza San Marco.
Il ponte è posto poco prima del punto in cui il canale di Cannaregio confluisce nel Canal Grande, nell'ampio gomito che procede in direzione del Ponte di Rialto.


Il Ponte dei Tre Archi



Il ponte dei Tre Archi è uno dei maggiori ponti di Venezia, insieme al ponte delle Guglie e dopo i quattro ponti sul Canal Grande (Rialto, Scalzi, Accademia e il Ponte della Costituzione). È ubicato nel sestiere di Cannaregio.
Il ponte dei Tre Archi attraversa il Canale di Cannaregio all'incirca a metà della sua lunghezza ed è caratterizzato da una struttura a tre arcate, due laterali di piccole dimensioni e una centrale di ampie dimensioni.

Rimasto l'unico esempio di ponte veneziano a tre arcate ha perso il nome originario di ponte di San Giobbe. In passato esistevano sicuramente altri ponti veneziani con questa struttura: per esempio nel XV secolo era a tre archi anche il ponte di San Lorenzo nel sestiere di Castello, come documentato nel dipinto di Gentile Bellini Il miracolo della Croce a San Lorenzo esposto presso le Gallerie dell'Accademia.
Sempre in epoca passata il ponte, come tutti i ponti veneziani, era privo delle spallette di protezione e dotato di gradini molto più lunghi e più bassi, caratteristiche queste che gli conferivano una particolare eleganza come documentato dalle stampe del periodo[1].
Fu restaurato verso la fine degli anni settanta del XX secolo.


Il Ponte dei Pugni



Il Ponte dei Pugni è un ponte di Venezia, situato nel sestiere di Dorsoduro, nei pressi di Campo San Barnaba.
Questo ponte presenta sui quattro vertici della pavimentazione della sommità quattro impronte di piedi in pietra d'istria e prende questo nome da un'antica tradizione di Venezia da secoli abbandonata: la Guerra dei pugni.



Gli abitanti di due fazioni avverse, i Castellani di San Pietro di Castello e i Nicolotti di San Nicolò dei Mendicoli, si scontravano a "pugni" sulla parte superiore del ponte. Dal mese di settembre a Natale, i Castellani e i Nicolotti si sfidavano a colpi di pugni sui ponti della città, allora quasi tutti sprovvisti di ringhiere ai lati. Esiste infatti, anche se meno celebre, un altro Ponte dei Pugni presso il campo di Santa Fosca nel sestiere di Cannaregio, anch'esso con le impronte dei piedi in pietra d'Istria. Inoltre, diversi altri ponti erano stati usati come campo di battaglia nelle guerre dei pugni.
Lo scopo del "gioco" era quello di gettare gli avversari nel rio
sottostante. Vinceva la squadra che riusciva a tenere i suoi uomini sul ponte. Nel 1705 vennero proibiti gli scontri dopo che proprio quell'anno ci fu uno degli scontri più cruenti, in cui dai soli pugni si passò ai coltelli.



Edited by celeste.10 - 16/12/2018, 20:36
 
Top
0 replies since 26/1/2011, 18:38   593 views
  Share