Arianrhod

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view post Posted on 5/1/2017, 09:51
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Celeste

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Arianrhod

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Dea lunare e signora del destino, Arianrhod è una figura della mitologia gallese che riveste un ruolo significativo di maga, iniziatrice, custode di segreti, delle fasi lunari e, per estensione, di tutte le questioni femminili, dalla fertilità alle nascite, ai matrimoni, ai riti legati alla Luna. Il nome Arianrhod significa “la ruota d'argento”, ovvero la Luna, e deriva dal termine gallese arian che significa “argento”, e da rhod traducibile come “ruota”: è la ruota del destino e del karma, il ciclo dell'esistenza, il susseguirsi di vita e morte, l'argenteo disco della luna piena d'estate che illumina i campi con il suo fulgido splendore, il ciclo delle maree, l'aurora. Non presiede a una parte del ciclo dell'anno, ma è tradizionalmente considerata il ciclo stesso, la circonferenza del cerchio che tutto racchiude e vigila così anche sui confini. La sua dimora è Caer Arianrhod, il Castello della Ruota d'Argento, nelle regioni iperboree dell'Età dell'Oro, abitate dalle divinità e dai grandi re del passato, sulle quali Arianrhod veglia, in attesa del loro ritorno.
Arianrhod, presiedendo alle fasi lunari, può essere inoltre collegata al fenomeno dell'eclissi perchè non è solo una dea della morte e della rinascita, ma anche un'iniziatrice, una conservatrice dei segreti, e di conseguenza una dea del destino: infatti durante l'eclissi noi assistiamo, da quando la luna inizia a oscurarsi fino a quando ritorna a essere piena, all'intero ciclo lunare nell'arco di poche ore. Si ripete così il ciclo di morte e rinascita del quale Arianrhod è custode.
Arianrhod è figlia della Dea Madre Don (Dana in gaelico moderno, o Danu, divinità primordiale delle acque, che avrebbe dato il proprio nome ai Tuatha Dé Danann, ossia alle tribù della Dea Danu), sorella di Gwydion (consigliere di Math ap Mathonwy) il mago, e madre di Dylan e Llew Llaw Giffes.
Arianrhod è dunque signora del destino individuale, colei che ci mette alla prova per testare la nostra integrità e farci scoprire quella forza interiore, quella consapevolezza a cui solo nei momenti di dolore e difficoltà riusciamo ad accedere. Può apparire una divinità dall'aspetto duro e spietato, come il destino al quale ella presiede, ma in realtà è soltanto una madre giusta, che ci spinge a realizzare il nostro potenziale, a vivere pienamente ed essere ciò che siamo nati per divenire.
Secondo Kris Waldherr nel suo libro “La dea interiore”, riguardo la “ruota d'argento”:
“...La vita e la morte costituiscono altrettanti aspetti della medesima condizione – l'una non può prescindere dall'altra, in un dualismo difficile da accettare fintanto che esistiamo, respiriamo e amiamo. Il sipario mobile che le separa era recepito dai Celti alla stregua di una ruota d'argento destinata a oscillare perennemente nel cielo. Questa ruota d'argento era in possesso di Arianrhod, dea della morte che governava peraltro la Luna e il destino. La mitologia narra che Arianrhod fosse la figlia più potente di Danu, la grande Dea Madre dei Celti. Come la Luna, il viso di Arianrhod era diafano e misteriosamente bello. Il suo compito consisteva nel condurre le anime dei trapassati al suo castello, Caer Arianrhod, nelle aurore boreali, o luci del Nord. Era lì che i trapassati attendevano che la ruota di Arianrhod girasse, fornendo loro l'opportunità di rinascere e di vivere una nuova esistenza. Secondo altre credenze, il castello della dea sarebbe stato ubicato su un isola abbandonata da tutti, al largo della costa anglosassone. Laggiù, lei e le sue spettrali ancelle accoglievano il ritorno a casa dei trapassati, reduci dal loro viaggio di una vita”...
(Daniela Nipoti – Il Grande Libro Delle Dee Europee)
 
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